I software, i Beatles e le persone

I software, i Beatles e le persone

Lo sviluppo software come non l’avete mai visto

Il software è la canzone degli sviluppatori.

Per spiegare questa frase metaforica prendiamo d’esempio i Beatles:

chi conosce la musica sa che la band inglese è stata una delle più incredibili a livello tecnico, sempre alla ricerca della perfezione, un continuo studio per trovare la soluzione più innovativa possibile arrivando a comporre canzoni che sugli spartiti si avvicinano ad equazioni matematiche.

Ma credi davvero che siano stati solo talento e anni di studio a portarli ad essere probabilmente la band più amata della storia della musica?

Qualunque tipo di servizio o prodotto (come in questo caso una canzone) di successo nasce dalla parte emotiva, empatica e creativa di chi lo crea ancor prima di quella tecnica, razionale e matematica.

E’ la consapevolezza di essere persone e di rivolgersi a persone che crea la meraviglia.

Credi che “Yesterday” sia un capolavoro perché è stata creata “solo” attraverso le molteplici e oggettive competenze musicali di Paul McCartney e John Lennon seduti, cinici in uno studio come delle macchinette? No, Yesterday è un capolavoro perché chi l’ha creata aveva la piena consapevolezza di rivolgersi a se stesso e a chi aveva la necessità di “un posto dove nascondersi” dopo una delusione d’amore. E’ un capolavoro perché suono e parole rispecchiano perfettamente il significato di “empatia”: senza giudicare, sono riusciti ad entrare nelle sensazioni di quella parte di pubblico a cui si riferivano e a soddisfare, anche solo per 2 minuti di canzone, un loro bisogno.

I software di successo hanno lo stesso meccanismo di una composizione musicale, sono le nostre canzoni: confrontandoci con noi stessi e con chi abbiamo di fronte, riusciamo a soddisfare i bisogni di entrambi unendo a questo lato irrazionale ed empatico, quello oggettivo delle competenze e i processi di realizzazione.